LA STORIA

Possiamo definire il Cabinet come un prezioso contenitore a cassetti e scomparti, usato per riporre i propri oggetti di maggior valore, le carte e i documenti più cari e segreti. E’ sempre stato presente negli interni più ricchi e sofisticati ed e ha visto spesso il suo impiego in occasioni speciali e solenni, anche per scopi rituali, politici o religiosi. Le radici della sua storia affondano sino all’Egitto Antico. Quando viene scoperta la tomba di Tutankhamun nel 1922, emergono alla luce più di trenta preziose casse con gli oggetti più importanti del giovane Faraone. Questo tipo di mobile segue tutta la storia dell’antichità, passando dal mondo classico a Bisanzio e poi al medioevo, attraverso evoluzioni di forma e destinazioni d’uso, con i nomi di Armarium, Cassone (per contenere la dote delle spose) e Stipo.

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Quando il Cabinet assume la funzione di scrivania portatile e contenitore di documenti e preziosi diventa Scrittorio, Vargueño in Spagnolo e Portoghese e Schreibtisch in Tedesco. In Italia il Cabinet (o Stipo) si lega, a partire dal rinascimento, alla nascita dello Studiolo, la stanza privata del principe all’interno del Palazzo. Il primo e forse più famoso Studiolo è quello di Federico da Montefeltro, condottiero italiano, umanista e mecenate, capitano di ventura e poi definitivamente Duca di Urbino. Egli all’apice del potere costituisce nel rinnovato Palazzo Ducale una corte di artisti che rivaleggia solo con quella di Lorenzo de’ Medici a Firenze. All’interno dello stesso Palazzo progetta - per primo - un luogo intimo e personale, assolutamente privato. Uno spazio dove l’umanista può meditare, leggere, studiare e pregare: lo Studiolo, interamente rivestito in legni intarsiati e decorati dai maggiori artisti dell’epoca. Altri imiteranno il suo esempio - a Ferrara Lionello d’Este (Studiolo di Belfiore) e Alfonso I d’Este (Camerini d’Alabastro) - a Mantova Isabella d’Este (il Camerino di Enea) e Vespasiano Gonzaga Colonna - a Firenze gli studioli di Cosimo I, Francesco I e Cosimo II de’ Medici. Questo spazio dedicato al pensiero e allo spirito si popola presto di mirabili raccolte d’arte e oggetti rari divenendo un luogo separato, un microcosmo, che riflette e riproduce la complessità del mondo circostante.
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In questo ambiente il Cabinet è il principale protagonista: qui trovano posto gli oggetti più rari. Il Cabinet è il cuore dello Studiolo, prezioso nella fattura quanto gli oggetti che contiene. Il dialogo tra mondo il esterno e lo Studiolo, inteso come spazio privato, si rispecchia nel mobile Cabinet che sin dal nome rimanda alla relazione tra macrocosmo e microcosmo. È una cabina, una stanza, un palazzo, ridotto in scala per contenere un universo in miniatura che rappresenta il gran teatro del mondo. Questo rapporto tra grande e piccolo, tra alto e basso è nella natura e nell’istinto ancestrale dell’uomo. Del resto chi negli anni dell’infanzia non ha sognato e inventato le proprie avventure immaginarie in unpiccolo fortino difeso da soldatini o in una casa di bambola arredata in ogni sua stanza? Lo Studiolo, diventa presto la Wunderkammer del collezionista di Naturalia e Artificialia, Exotica e Mirabilia, non più un luogo privato, ma un Cabinet de curiosités da esibire agli amici, ai filosofi naturali e ai potenti. In questa nuova dimensione pubblica la Wunderkammer si trasforma poco a poco in Kunstkammer, anticipando il concetto di museo, una raccolta d’arte pensata per essere esibita ed esposta. È così che in Italia, come nel resto d’Europa, lo stipo esce dal contesto racchiuso dello Studiolo per diventare sempre più un mobile di rappresentanza, meuble de parade et d’apparad destinato a esprimere gli interessi politici e dinastici dei regnanti europei nonchè utilizzato spesso come dono prestigioso per nobili e potenti. La creatività dei migliori artisti dell’epoca ha l’intento di dare vita ogni volta a qualcosa di eccellente e capace di impressionare. La struttura esterna del mobile ricorda sovente una piccola architettura, mentre internamente si trovano scomparti e cassetti, alcuni dei quali segreti.
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I Cabinet esprimono al meglio le capacità di alta ebanisteria e la qualità delle tecniche artigianali di lavorazione del legno. Spesso, in una costante ricerca di preziosismo e raffinatezza, vengono realizzati in molte essenze e materiali pregiati e con le fogge più curiose: per esempio a guisa di tempietto greco. I materiali per i rivestimenti sono i più ricchi e diversi: ebano, pietre dure, avori, lacche raffinate in stile cinese. I Cabinet vengono adesso arricchiti da puttini, intagli e rilievi in corallo, bronzo talvolta dorato, ottone, argento e da incastonature. Caratteristici della scuola napoletana sono i pannelli in vetro dipinti a olio. Le decorazioni raffigurano elementi naturali, quali fiori o uccelli, scene della mitologia classica, racconti allegorici e, meno frequentemente, episodi biblici. Alla ricerca del materiale più prezioso e raro, dal XVII secolo diventa sempre più frequente l’uso della tartaruga, allora per la prima volta disponibile poiché proveniente dalle nuove colonie americane dell’impero di Asburgo Spagna. Questo materiale crea un effetto di grande preziosità risplendendo con forza sul nero del legno ebanizzato. È in questo periodo, sotto l’influenza della grandiosità barocca, che le proporzioni si fanno sempre più imponenti e monumentali, vere architetture di suggestivi palazzi in miniatura. I vani e i portali a colonne si moltiplicano creando impianti per una serie di scomparti segreti. Vi erano però anche Cabinet con proporzioni diverse, in scala minore rispetto alle misure standard, progettati per essere sistemati sopra una credenza o una scrivania. Nel Settecento erano piuttosto diffusi gli stipi di proporzioni contenute, sistemati su esili sostegni. Grandi estimatori di Cabinet furono, tra i molti, il cardinale Mazarino e il Re di Francia Luigi XIV che possedevano diversi Stipi all’italiana. Nei secoli recenti la produzione si è fatta sempre più rara anche se la passione per questi eccezionali pezzi non è mai venuta meno. Infatti il mobile più costoso della storia pare proprio essere il Badminton Cabinet (foto a sinistra), realizzato per il Duca di Somerset tra il 1726 e il 1732 e venduto all’asta nel 2004 per oltre 27 milioni di euro al principe Hans- Adam II di Liechteinstein per il suo museo di Vienna.
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BIBLIOGRAFIA:

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